venerdì 28 gennaio 2011

"Politica" oppure "Quale politica?"

Ho un nuovo eroe.
E non è Spiderman, Batman, Zorro o i Gormiti.
E neanche Il Dalai Lama, Obama o Madre Teresa di Calcutta.
E neanche Totti, Del Piero o Nelson Mandela.

E’ Michele Santoro!

 

Era già tra i miei giornalisti preferiti, ma dopo la puntata di ieri sera di Anno Zero, è diventato il mio idolo. Perché è l’unico che mi induce un po’ di fiducia nel futuro e in quello che potrebbe essere l’Italia se fosse nelle mani giuste.

Vi racconto quello che è successo ieri sera, se per caso non l’aveste già letto o sentito in televisione. Masi, il direttore della Rai ha fatto un intervento “alla Berlusconi” via telefono cercando di dissociarsi dalla trasmissione Anno Zero e dal suo conduttore. Il problema è che ha accusato Santoro di essere a capo di una trasmissione che viola le regole sulle rappresentazioni giudiziarie in tv. Masi non ha calcolato però che Santoro non è uno che si fa pestare i piedi o che fa passare gli insulti e le minacce senza reagire. Se vi interessa, questo è il video dell’intervento:



Peccato che Santoro non sia un politico… Potrei gridare “Santoro for president!” così come molti gridarono “Grillo for president!” ma tanto lo sappiamo che non succederà mai (anche se nel profondo del mio essere continuerò a sperare di essermi sbagliato…)
Il problema è che in Italia non c’è (siete tutti liberi di contraddirmi…) una figura politica che abbia la stessa forza, la stessa grinta che ha Santoro nella televisione, Travaglio nell’editoria o Grillo nei suo modo di affrontare i problemi e nel suo modo di pensare. Chi potrebbe prendere il posto di Berlusconi? Ieri sera Rosy Bindi, alla domanda che le avevano posto quasi tutti i presenti: “Visto che Berlusconi molto probabilmente cadrà, chi sarà il vostro candidato?” non ha saputo rispondere!! Blaterava e parlava di programmi, coalizione e problemi veri del paese ma senza dire chi potrebbe essere l’Obama italiano, colui che ci potrebbe risollevare dalla… melma. Si accettano proposte. Intanto provo a farmi un’idea da solo…

Bersani? No, non credo… Non ha la determinazione necessaria per guidare questo paese. E’ sempre indeciso, quando parla ha sempre paura di pestare i piedi a qualcuno… E’ uno di quelli che cerca sempre di parlare senza dar fastidio a nessuno, ultimamente qualche cosa la dice su Berlusconi e sul fatto che dovrebbe andarsene, ma non ho mai visto in lui la forza che ci vuole in un leader dell’opposizione…

Per rimanere in casa PD, la Bindi? Non lo so, potrebbe essere… Che sia lei la Merkel italiana? Certo, sa difendersi ed attaccare molto più di Bersani, ma ha quel qualcosa in più per potercela fare? E, soprattutto, il suo partito la proporrebbe mai come candidata?

Nichi Vendola forse sarebbe un’alternativa valida. Vi immaginate se vincesse? Altro che Obama, la notizia farebbe il giro del mondo in 80… secondi. Lui si propone come leader e si è reso disponibile a ricoprire il ruolo del candidato ma purtroppo in Italia molti sono ancora omofobi. Ho visto gente intervistata in tv che dice che Vendola non potrà mai capire cosa vuol dire una famiglia - a tutti quelli che la pensano così dirò di prendere allora come esempio Silvio Berlusconi, lui si che di famiglia ne capisce...

Una notizia bomba: Veltroni è risuscitato! Ma dove era finito in tutto questo tempo? Magicamente, sente aria di elezioni e voilà! presente a fare campagna elettorale… Ma per favore… direi che una volta basta e avanza.

Che sia Antonio Di Pietro il nostro uomo? Potrebbe, peccato che gli altri lo guardino con un po’ di diffidenza. Nessuno vuole fare alleanze con lui… Tutti sono un po’ sul chi va la, forse perché non riescono a prevedere un’eventuale reazione da parte del proprio elettorato ad una coalizione con “Tonino” e il suo partito.

Chi altri? Direi basta, gli altri sono troppo vecchi e con troppi anni di politica alle spalle, troppo “furbi” per poter costituire un’alternativa valida… Ci vuole gente giovane e piena di iniziative, di energia da dedicare alla politica e non di gente anziana che pensa solo a soddisfare i propri bisogni… sessuali.

Mmmm… ho parlato di politica e possibili candidati dimenticando che io non posso neanche votare… vabbè, pazienza! spero che le mie considerazioni potranno essere d’aiuto a qualcun altro…

domenica 16 gennaio 2011

Due libri


Ho appena finito di leggere un libro. Ma non è questa la cosa interessante… Quello che mi stupisce è che sono riuscito a trovare due libri fantastici uno dopo l’altro. Di solito ci vogliono un po’ di libri (e di soldi) per trovare un’opera interessante – non è successo questa volta, sono riuscito a fare la doppietta.


Shantaram.jpgIl primo libro di cui vi voglio parlare è Shantaram di Gregory David Roberts. Trovato su uno scafale della Fnac mentre mi dirigevo verso la cassa, non pensavo che mi avrebbe coinvolto così tanto, dalla trama sembrava una storia poco probabile e un po’ troppo rocambolesca… Invece mi è piaciuto così tanto che penso che avrà sempre un posto nel mio cuore e sarà uno dei pochi libri che rileggerò con molto piacere (di solito non leggo due volte lo stesso libro, penso che ci sia così tanto da imparare, da scoprire che mi sembra di perdere tempo…). Prima di tutto bisogna precisare che è basato su una storia vera, l’autore ha davvero vissuto molte delle cose che vengono narrate. Si tratta della vita di questo signore australiano che arriva in India e che sta scappando. Lindsay (o Lin o Linbaba come verrà chiamato dai suoi amici indiani) arriva ad essere un fuggiasco in seguito a varie rapine a mano armata che compie da eroinomane, dopo essersi lasciato con la moglie e dopo aver perso la custodia della figlia. Viene condannato a 19 anni di reclusione nel 1978. Dopo neanche due anni evade in pieno giorno e diventa quello che sarebbe stato per molti anni in seguito: un fantasma, un personaggio misterioso, pieno di rimorsi, timori, sensi di colpa ma anche voglia di vivere, voglia di scoprire se si può scappare da se stessi e dai crimini commessi. La sua fuga lo porta in India dove conoscerà Prabaker, l’uomo col sorriso più grande del mondo e Karla, bellissima ed affascinante donna svizzero-americana di cui si innamora. I suoi sensi di colpa ed il suo carattere generoso lo portano ad aprire una piccola clinica in uno dei tanti slum (baraccopoli) dove va addirittura a vivere per 2 anni. Shantaram (che tradotto in marathi significa “l’uomo della pace di Dio”) è il nome datogli dal padre di Prabaker che Lin conosce nel villaggio del suo amico. La storia continua poi tra mille avventure, un improbabile incursione bellica in Afghanistan accanto al suo mentore/guru/padre spirituale Abdel Khader Khan, un’amore spezzato, un altro condiviso solo in parte. E’ un libro pieno di cose bellissime come descrizioni di paesaggi mozzafiato, di belle persone, di fatti memorabili e di insegnamenti di vita. Non mancano però le immagini sconcertanti di un’India piena di contrasti: la povertà, l’avarizia, la mafia, la corruzione – il libro contiene anche una parte dove vengono descritti gli orrori della guerra, la tragedia del tunnel della tossicodipendenza che avvolge Lin per tutta la durata della sua fuga (un fardello di cui riesce a liberarsi). Non voglio svelare niente di più sulla trama perché io stesso sono uno al quale non piace sapere in anticipo cosa succederà (molte volte non guardo neanche i trailer dei film per questo motivo…). Vi posso dire però cosa succede nella realtà dopo questa permanenza in India di Lin: Gregory David diventa titolare di un’agenzia di casting a Bollywood (l’equivalente indiano di Hollywood), si stabilisce in Germania dove fonda una rock-band e riesce ad avere anche un contratto discografico, viene scoperto ed inseguito dall’Interpol, fugge in Italia e Svizzera e successivamente torna in India, fa l’attore e crea un’agenzia di viaggi, fa il corriere di passaporti falsi per la mafia di Bombay, si stacca da questa e inizia a traportare droga verso l’Europa per conto proprio. Nel 1990 viene arrestato a Francoforte e passa quasi 2 anni in un carcere insieme a dei terroristi, impara a leggere e a scrivere in tedesco, viene estradato in Australia nel 1991 dove passa 2 anni in isolamento e 4 anni nel carcere comune, esce nel 1997 e finisce di scontare la libertà condizionata nel 2002. Nel 2003 esce il suo libro che diventerà un best-seller mondiale. Ora sta lavorando alla continuazione del romanzo e sta scrivendo la sceneggiatura per quello che molto probabilmente diventerà un film (i diritti sono stati acquistati da Johnny Depp e la Warner Brothers).


th250x250_Il club degli incorreggibili ottimisti.jpgL’altro libro del quale vi volevo parlare e che ho finito ieri sera si chiama ll club degli incorreggibili ottimisti di Jean Michel Guenassia.
Segue la vita di un ragazzino/ragazzo/adolescente/uomo per un arco di tempo di 5 anni. Perché è bello? Perché è pieno di storie affascinanti viste attraverso gli occhi del protagonista Michel Marini, il tutto ambientato nella Parigi del 1959: la seconda guerra mondiale è ancora nella memoria di tutti (a parte forse la generazione del nostro eroe Michel, nato nel 1948) e la Francia sta cercando di risolvere i suoi problemi con l’Algeria. Il ragazzo viene accettato in una specie di club che si era formato nella retrobottega di un bistrò di Parigi, il club appunto degli incorreggibili ottimisti. Formato da persone di un alto livello culturale (medici, attori, scrittori ecc.) che per cause politiche erano state costrette ad abbandonare la loro famiglia ed il loro paese e a rifugiarsi in Francia. La storia segue l’adolescenza di Michel con tutti i suoi problemi, dubbi, preoccupazioni, amori, passioni ed amicizie. Non lasciatevi ingannare però: non è solo la storia di un ragazzino ma molto di più – è la descrizione di un epoca, è la storia di una famiglia e di come le cose possono andare male se non si prendono le decisioni giuste. I membri del club poi sono persone molto interessante, arrivano soprattutto dall’Europa dell’est (Russia - anzi URSS, Ungheria, Polonia, Romania) e sono dovute scapare in fretta e furia dal loro paese a causa del comunismo e delle sue conseguenze che per molti sono state fatali. Le storie che questi raccontano sono molto affascinante, raccontano un’epoca che secondo me tutti dovrebbero conoscere, così magari riusciremo ad evitare che simili orrori capitino di nuovo nel vecchio continente (purtroppo altrove continua la storia…).

Vado. Alla ricerca di un altro libro. O forse un film. Vedremo.