domenica 13 novembre 2011

La mia Turin Marathon 2011

Mi avevano detto che sarebbe stata dura, che avrei visto la madonna, i draghi ed altre creature che popolano la mitologia universale. Mi avevano avvisato che avrei trovato il “muro” dei 30 km, dove il corpo finisce TUTTE le scorte di energia e non c’è ristoro che tenga… Mi avevano detto che la maratona è un gioco “da grandi”, che necessita di una concentrazione ed una volontà fuori dal comune, un morale d’acciaio e la capacità di andare oltre quello che il tuo corpo può sopportare, che negli ultimi 10 km è il tuo cervello che deve prendere le redini perché il resto del tuo corpo è finito…
Ebbene… Avevano torto! Per me è stato molto peggio... ☺

Ma partiamo dall’inizio… Sveglia alle 6, doccia, colazione e preparazione (creme varie, cerotti ecc.). Si prende la metro e si va verso Porta Nuova, da li a piedi fino in Piazza Castello. Qui devo fare una parentesi, mentre aspettavo la metro, accanto a me, seduto sulla panchina c’era un ragazzo più o meno della mia età. Lo guardo meglio, vedo che è ubriaco perso e sento che biascica al telefono: “Non so dove sono, vedo dei treni che passano…”. Vedendo questo coetaneo che presumibilmente tornava a casa dopo una notte in discoteca mi sono reso conto delle differenze tra me e lui e mi sono detto che, comunque vada sono contento del lavoro che ho fatto, di tutte le volte che invece di andare a divertirmi mi sono sparato decine di km di allenamento e ho mantenuto una vita “sana”, con tutte le rinunce che ne conseguono.

Arrivato in Piazza Castello, ritrovo subito i miei amici della Podistica Torino, siamo in tantissimi (iscritti circa 60) e tutti pronti!!! (chi più chi meno, infortuni permettendo). Si inizia a scaricare un po’ la tensione chiacchierando, scherzando ed incitandoci a vicenda. Poi consegna borse, foto di gruppo e via verso la partenza… Riusciamo a stare molto vicini alla linea di partenza, siamo in 5 con lo stesso ritmo gara: io, Paolo, Max, Gianpaolo e Stefano. L’adrenalina è a mille, siamo veramente emozionati, a parte Paolo siamo tutti alla prima maratona. L’atmosfera è fantastica, nelle casse suona l’inno d’Italia (all’americana, con solista femminile solo voce), gli elicotteri sfrecciano sopra le nostre teste, la gente è veramente tanta ed inizia già ad incitarci…
SI PARTE!!! Mesi di allenamento con tutte le condizioni atmosferiche, rinunce di tutti i tipi (e qui mi scuso con mia moglie Tiziana ☺) e dedizione a questo sport che è diventato parte della mia vita. Si parte  per 4 ore di pura follia, ditemi se siamo normali…Perdiamo Gianpaolo quasi subito, lui decide di aumentare leggermente l’andatura e non lo vediamo più (lo troveremo purtroppo camminando dopo il trentesimo, ha avuto qualche problema fisico) e quindi rimaniamo in 4 fino a metà gara, poi io rimango con Max e Paolo va (perché ne ha di più!) con Stefano. A questo punto devo fare un ringraziamento speciale a tutti i miei compagni d’avventura, per me il supporto morale è stato importantissimo. In particolare ringrazio Max, che ha avuto una pazienza infinita, mi ha incitato e ha cercato di non farmi mollare fino all’ultimo (purtroppo dopo il 35esimo o giù di lì ho mollato un po’ quindi sono arrivato dopo di lui, ma sono contentissimo che lui ce l’abbia fatta a stare sotto le 4 ore!!!!). Max, credimi, tu devi fare il Pace-Maker, riusciresti a far correre anche un morto! ☺
La salita di Rivalta (cca 3 km) è stata come me l’aspettavo: micidiale… Devo inserire nei miei allenamenti un po’ più di salite, non posso farmi cogliere impreparato!!

Corso Francia: INTERMINABILE! A parte un momento molto divertente quando un gruppo di carissimi amici (Michele, Francesca, Gianluca e Sara) mi hanno fatto trovare uno striscione con la scritta “BOEDON DAI CAXXO” che ha suscitato l’ilarità non solo mia, ma di gran parte dei maratoneti che passavo di li (hanno tenuto su il cartello per oltre mezz’ora ☺). 
Quando sono passato da Piazza Massaua, sapendo che abito li a 300 m, è stata dura non fermarsi ☺. A parte gli scherzi, ho avuto anch’io il mio muro, non al 30esimo ma al 35esimo e vi posso dire che non è molto diverso da un classico muro, ti crolla il mondo addosso… Moralmente sei devastato, non riesci ad andare avanti, senti il tuo corpo che ti sta abbandonando, il tuo fisico va in protezione, non capisce come mai sei così incosciente da andare avanti… Per fortuna, l’ho superato! Ho perso Max, il mio pilastro-della-maratona, ho rallentato un po’ ma almeno continuo!! Fino a quando.. all’improvviso le gambe si bloccano, e i quadricipiti diventano di pietra. Cerco di continuare, ma sento che se vado avanti potrei rompermi qualcosa, aspetto il ristoro correndo veramente piano, bevo e inizio a camminare…Mi faccio 200-300 m e ricomincio, le gambe sembrano a posto, i crampi sono passati ma ovviamente non riesco più a tenere il passo di prima, aspetto il ristoro del 40esimo e mi dico che dopo aver bevuto devo camminare ancora un po’ per riprendermi. Dopo aver integrato le mie riserve idriche, sento la voce di mio padre che mi chiama… E mi dico: non posso camminare, che figura ci faccio? Ho fatto 40 km e ora cammino davanti a mio padre? Sono andato avanti, correndo al miglior ritmo che potessi tenere in quel momento e ho girato prima su Corso Re Umberto e poi su Via Maria Teresa.. li ho incontrato mio fratello e mia moglie che mi hanno fatto trovare le forze per finire questa gara, spettacolare ma durissima! 
Alla fine il tempo finale è di 4 ore, 4 minuti e 24 secondi, 4 minuti e 25 secondi in più rispetto al tempo previsto… Ma sapete una cosa? Va bene così!! Sono contentissimo di averla finita e di stare (relativamente ☺) bene.

Che cosa ho imparato da questa giornata e da questa esperienza? Ho imparato che per tagliare qualunque traguardo serve tanta dedizione, serve (purtroppo) sacrificare certe volte il tempo passato in famiglia e con gli amici per prepararsi e serve rispettare il proprio corpo e capire quando è ora di fermarsi – per quest’ultima affermazione ho capito che devo lavorare un po’ di più, che gli allenamenti vanno fatti TUTTI, per quanto possibilie… E’ un’esperienza che consiglio a tutti, grandi e piccini, anche se per finirla devi avere una maturità che ti consenta di passare quel punto quando tutto sembra finito, ma non lo è… quando dentro di te trovi ancora una piccolissima riserva di energia che ti da quella spinta finale…

Per finire, devo fare un po’ di ringraziamenti… Prima di tutto a mia moglie, che mi ha sopportato per tutti questi mesi… e lo so che non è stato facile ☺: tutti i miei allenamenti, infortuni con conseguente morale basso, cambi d’umore ecc. (si, la lista potrebbe continuare…). Devo poi ringraziare i miei amici della Podistica Torino e tutti quelli che ho conosciuto frequentando il "Corso di Preparazione Della Maratona di Torino" con Roberto Cignarale (grazie Roby!!), siete tutti grandi! Qui l’ho detto e qui lo ripeto: grazie a Max, che mi ha accompagnato per buona parte della gara e mi ha aiutato a trovare dentro di me quella forza nascosta necessaria per completare l’impresa. Infine, ringrazio tutto il pubblico (in particolare i miei amici pazzi ☺), la vostra presenza ed i vostri incitamenti sono stati importantissimi!

Ciao!
Bogdan

PS: qualche foto... 









venerdì 4 novembre 2011

Delirio

Oggi, giornata ricca di notizie, purtroppo quasi tutte negative.

A Genova regna la preoccupazione, la disperazione e l’incertezza per quello che succederà stasera, stanotte e nei prossimi giorni.Ci sono già 7 vittime, tra le quali anche 2 bambini… I video amatoriali che i tg di tutte le televisioni stanno trasmettendo sono agghiaccianti, quei fiumi di fango e detriti stanno spazzando le strade della città con una forza inarrestabile.
Ed in tutto questo il sindaco di Genova, Marta VIncenzi, ha avuto il CORAGGIO di dichiarare: “Una tragedia assolutamente imprevedibile in questa forma. Uno Tsunami”. Ma io mi chiedo e mi domando: ma Genova non è in Liguria? Dov’era il sindaco la settimana scorsa, era forse in ferie? Avrà subito una momentanea perdita della memoria? Come si fa a dichiarare una cosa del genere, tra tutte le cose che poteva dire ha scelto la giustificazione peggiore.

Berlusconi, nella conferenza stampa al termine del G20 ha dichiarato: “Mi sembra che in Italia non ci sia una forte crisi. La vita in Italia è la vita di un paese benestante, i consumi non sono diminuiti, per gli aerei si riesce a fatica a prenotare un posto, i ristoranti sono pieni.”
Sulla stessa linea delle dichiarazioni di Berlusconi, posso dire che a Torino oggi c’erano 38° C all’ombra, l’aria è pulita a tal punto che il sindaco sta pensando di vietare la circolazione (almeno per 2 giorni) delle macchine a idrogeno che oramai da qualche tempo hanno invaso le strade della città ed i dipendenti della Fiat hanno scioperato per il terzo giorno di fila perché la direzione non acconsente alla diminuzione dello stipendio (la gente non sa più che cosa fare con i soldi, le banche affermano che non riescono più a gestire i troppi risparmi).Signor premier, S V E G L I A T I !!!!! L’Italia sta affondando e tra non molto FARA’ la fine della Grecia, se non si interviene subito… Stiamo assistendo ad un vero e proprio delirio, sembra che si sia perso il contatto con la realtà... E mentre Berlusconi fantasticava sulle condizione economico-sociali dell’Italia, Tremonti assisteva inerme al suo fianco con la voglia di nascondersi letteralmente sotto il tavolo per la vergogna…
Dopo le assurde dichiarazioni del premier, il tg3 ha intervistato Bersani: IL NULLA! Ha parlato usando la stessa retorica di sempre: bisogna cambiare, non si può più andare avanti così, la destra ha perso. Mi è venuto in mente Crozza ed il pezzo che ha fatto su Luca Cordero di Montezemolo, sembrava veramente che qualcuno avesse rubato a Bersani il foglio del “come”…

In tutto ciò, una speranza c’è: Santoro. Ieri ho seguito su Telecupole il nuovo programma “Servizio Pubblico” - mi è tornata la voglia di guardare la tv. Dopo Anno Zero, finalmente torna la VERA informazione, con invitati importanti, servizi interessanti e spaventosamente veri e con i soliti noti che tanto mi sono mancati: Travaglio e Vauro. Gli ascolti sono stati spettacolari, dimostrano che a molti è mancato Santoro e dimostra che la RAI si è data la zappa sui piedi quando ha lasciato che andasse via uno dei più importanti giornalisti italiani (e tra i pochi imparziali ancora rimasti sul mercato…). Più di 3 milioni di telespettatori hanno seguito il programma che ha dato inizio ad una nuova forma di comunicazione: una piattaforma divisa tra televisione ed internet con una massiccia partecipazione del pubblico anche tramite i social network. Aspetto con ansia le prossime puntate!!